Oggi mi sono
incamminato un po' sovrappensiero. Di pensieri ce ne sono tanti in questo
periodo, ma oggi nell'uscire di casa guardavo un po' triste il giardinetto,
ancora mezzo sottosopra, con tutti i lavori incompiuti che avrei voluto
sistemare questa estate, prima che tutto prendesse un'altra piega. E ripensavo
al fatto che non ho ancora scelto quale alberello piantare per fare ombra allo
spazio dove pranzare d'estate, davanti al bel panorama. Ogni tanto mi
arrovello alla ricerca di qualche varietà davvero rara e insolita, concludendo
però che sarebbe una stonatura per il luogo.
Ed anche oggi con
questi pensieri mi sono incamminato lungo la strada, lasciando a loro decidere
il percorso.
Ed è così che
all'improvviso incontro una samara.
Me la trovo proprio
vicino ad un piede, sul ciglio della strada, sul bordo, tra l'asfalto e la
ghiaietta grigia, accanto alle prime foglie cadute, ma abbastanza in bella
vista da attirare la mia attenzione.
D'istinto la
raccolgo e alzo gli occhi: ma che meraviglia! Davanti alla massa verde degli
alberi al margine del bosco, spicca un acero. Un acero italico, credo. Le
foglie sono di mille colori, già nella loro livrea autunnale, in anticipo su
tutti. Ma quel che mi colpisce è l'armonia con cui si accostano i colori. È
tutta una sfumatura morbida: le punte dei rami di un rosso acceso, che
gradualmente vira all'arancio, al giallo e infine al verde verso il tronco.
Me ne innamoro, e
penso che la mia ricerca potrebbe essere finita.
Vorrei però
raccogliere altri semi, e ne cerco sia qui che più avanti lungo la strada, dove
incontro altri esemplari. Ma niente da fare, c'è solo lei.
Forse perché è fuori
stagione. Sarà colpa del
periodo un po' così, sarà colpa la giornata splendente, con quella luce chiara
che qui a Casali nei mesi autunnali illumina il cuore... ma ho proprio pensato che non sia stato un
incontro casuale. Ho come l'impressione che quel seme fosse proprio li ad aspettare me.
Quanto sarebbe bello
vederlo germogliare e crescere in giardino? Sarebbe l'albero più bello di
tutti, e con una storiella da raccontare ancor prima di esser nato.
Io ci provo!