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per funghi

L’otto settembre scorso è successo qualcosa. Per quanto un piccolo fatto, merita un angolino qui, tra i ricordi condivisi: per la prima volta nella mia storia recente sono andato a funghi.

Mi rendo conto che detta così la cosa è molto ridicola, e ai limiti del verosimile, ma è proprio la realtà: da quando sono qui, sei anni, non sono mai andato a funghi!

Magari un po’ perché sentivo sempre dire che di funghi non ne crescevano più da queste parti (mai capito se era così davvero o se piuttosto una chiacchiera da fungaiolo scaltro).

Comunque quest'anno le cose hanno preso una piega un po’ diversa: una cacciata memorabile, come non se ne vedevano da anni, con funghi che crescevano ovunque, anche a fianco delle strade e nei giardini! 

E così, visto che a quanto pare ce ne erano davvero per tutti, succede che un vicino di casa quel giorno mi chiama, dalla strada, e mi chiede: vuoi venire a funghi con noi?

Meraviglia e gratitudine… E: pronti, via!

Confesso di aver fatto i primi passi un po' a disagio. Intanto perché sono proprio pessimo nel riconoscimento dei funghi. Cosa che si può ovviare con la giusta compagnia. Ma anche perché mi era sempre sembrato ingiusto raccogliere il frutto di boschi altrui: quasi un furto. Beh, in questo la compagnia (ma direi soprattutto il bottino) mi ha aiutato un po’ a riconsiderare la questione.

E così mentre procediamo, mi rendo conto di un’altra piccola novità: per la prima volta mi aggiro per i boschi lontano dai sentieri ufficiali e segnalati. Cosa che mi trasmette una prospettiva completamente nuova e inedita di questo piccolo mondo. E tanta tristezza nel vedere quanti boschi, un tempo ben curati, siano ora in stato di abbandono (peraltro pensando a  quanto sia difficile e costoso trovare della buona legna sul mercato, in questi tempi di crisi energetica!).

Bilancio della giornata? Un gran raccolto, abbastanza per dividerlo tra tutti. E il primo porcino della mia vita, immortalato da una foto di rito.

Ricapita una seconda volta. Dopo un mesetto un'altra novità: vengo accompagnato per la prima volta proprio dietro a casa, attraverso prati e boschi sconosciuti, seppur così vicini. Mi si apre un mondo nuovo, fatto di prati ordinati, punteggiati da vecchi alberi carichi di vischio,  e contornati da siepi di arbusti. E tanti boschetti, cresciuti per lo più su vecchi prati abbandonati. E buon raccolto di funghi di stagione e Pere Macagn.

Non sono più andato da solo, anche per rispetto delle persone che hanno condiviso con me il frutto della loro esperienza: segreti che, garantisco, sono ben custoditi. 

Tuttavia queste passeggiate sembra che abbiano risvegliato in me una specie di istinto primordiale, di uomo-raccoglitore: cosa per me del tutto nuova, ma che difficilmente ora riuscirò a rimettere a tacere. Con buona pace dei funghi.


P.S: per una volta una piccola nota polemica in qualità di abitante del luogo: ma come è possibile che nel 2022 una persona  per raccogliere regolarmente dei funghi dietro casa con un tesserino giornaliero debba scendere fino ad un bar a Lugagnano, perdendo quasi un'ora, per acquistare un pezzo di carta! Sconvolgente quanto certe istituzioni siano rimaste all'età della pietra, quando basterebbero pochi tap su una app dello smartphone. Incredibile!


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