Devo confessare una
cosa: non riesco ancora ad abituarmi a Casali.
Anche se da qualche settimana ho iniziato a dormire
qui a casa, niente è ancora entrato
nella routine.
Non riesco ancora ad essere indifferente al carillon del
campanile come sveglia al mattino: è così piacevole :-)
Come non riesco ad
abituarmi al panorama verso la valle, diverso in ogni momento.
Insomma, sono felice
perché c'è ancora tanto entusiasmo per le piccole cose quotidiane, e spero che possa
durare ancora a lungo.
E poi si sta così bene qui a Casali, con questo bel venticello fresco!
Tolta qualche
chiacchiera, i momenti più spensierati però li trascorro al bar della Monica, a
Pianazzo di Casali, lungo la provinciale che da Bore arriva al Passo del Pellizzone per poi ridiscendere fino a Bardi.
È proprio un punto di riferimento per la zona, anche se io
lo frequento solo per mangiare qualcosa a pranzo.
Se appena posso
salgo volentieri a piedi dal paese. Quindici minuti di salita leggera, lungo la
strada carrabile, in mezzo al bosco, che di tanto in tanto si apre sui panorami
della valle: nelle belle giornate si vede anche una fetta di pianura, in un punto, sbirciando
tra i cespugli incolti.
E curioso sempre lungo i bordi della strada, dove ogni settimana c'è una erba diversa in fiore.
Il menu del bar per
il pranzo ha due semplici regole: si mangia quello che c'è, quando ce n'è.
Per la seconda, si
può ovviare, preannunciandosi con un colpo di telefono. Per la prima invece,
non serve niente di più: la Monica è una ottima cuoca, ma soprattutto una
ottima padrona di casa. Perché l'atmosfera che si respira in questo luogo è
proprio quella di una casa accogliente:
sembra di essere in famiglia, a tavola con degli amici. Anche quando
sono da solo, raramente pranzo per conto mio. E le sono grato per questo.
Perché qui se appena si può, ci si siede tutti allo stesso tavolo: è sempre un
piacere fare quattro chiacchiere tra persone perbene.
È come essere al tavolo dell'amicizia nei club
privati più esclusivi, dove si pranza conoscendo persone sempre nuove. Solo che
qui è tutto genuino e piacevole.
Qualche settimana fa
per esempio ho pranzato con un signor ciclista di Maranello (ne avrà di
appennini dove girare in bici, senza venire fino a qui, ho pensato quando l'ho
conosciuto, eppure...) .
Racconta che alcune volte l'anno viene
volentieri da queste parti, e non manca mai di passare per fare un saluto alla
Monica.
Così,
chiacchierando, gli racconto della mia avventura, e di come sono finito a
mettere casa a Casali, senza esservi mai stato prima.
E lui, sorridendo
tra se e se, mi dice
"insomma, quindi è solo per un caso se ha trovato la strada per arrivare
in paradiso?"
Ho riso un po', come
faccio sempre, ma mi sono rimaste impresse le sue parole. Le ho subito trascritte, perché mi consola sapere di non essere l'unico a pensare che questo sia un posto speciale.
Ecco, questi pranzi
per la verità hanno un altro comune denominatore, un piccolo nodo che non ho
ancora risolto: a quanto pare il fatto che non beva un buon bicchiere di rosso
a tavola è considerato da tutti un problema di un certo rilievo. Devo proprio rimediare.