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Visualizzazione dei post da 2021

memorie . numero sessanta

In una giornata che voleva essere di relax e si è rivelata inconcludente, ho riordinato alcuni cassetti a Cremona. E mi sono capitate in mano alcune lettere. In un secondo mi sono caduti sulle spalle tutti i miei quarant’anni. Delle lettere! Indirizzate a me, risalenti alla metà degli anni ’90: trent’anni fa.  Su carta per posta aerea. Ma poi, qualcuno se la ricorda ancora la carta per posta aerea? Io proprio non ne avevo più memoria.    In ogni busta bordata di un tratteggio a righe blu, alcuni fogli di carta leggerissima, quasi velina. Perché si pagava a peso, e si risparmiava a più non posso. Ricordate? Mi sembra di essere un boomer che rievoca i tempi di gioventù. Ma d’altronde se penso a cosa è cambiato nel frattempo, l’immagine non è troppo distante dalla realtà. Però che piacere ho provato nel prenderle in mano. E come mi sono stupito della narrazione: cosa si faceva durante la giornata, cosa aspettava finito di scrivere, cosa s’era appena fatto, il riepilogo dei f...

agosto sul monte Carameto

Avevo queste righe parcheggiate con le quattro frecce nelle bozze dal 18 agosto scorso: forse è arrivata l’ora di pubblicarle.  In una perfetta giornata autunnale, di nebbia dicembrina; perfetta per ricordare il piacere della frescura estiva di questi monti tanto amati, e di una bella passeggiata di questa estate, girovagando sul monte Carameto. E dunque, partiamo. Preso da pigrizia, mi porto un pochino avanti con la macchina, parcheggiata al Passo del Pellizzone.  Con l’idea di avviarmi subito verso la vetta del monte Carameto. Invece mi cade l’occhio su una bacheca che presenta un nuovo sentiero: l’Anello A5. Quell’altro però, non l’A5 di Morfasso, ma l’A5 dei Sentieri di Bore, “Anello del Carameto”: Novità di quest’anno. E sia! Cambiata idea, mi incammino per il nuovo itinerario. E fin da subito vengo colto da profondo sconforto: partito con l'obiettivo di salire presto in vetta, mi ritrovo desolatamente a percorrere il primo tratto in forte discesa. Sembra non finire mai. ...

il villaggio di Abdèl

Oggi cronaca di una piacevolissima passeggiata nel mezzo della alta valle, che consiglio vivamente, proprio sul monte che la divide in due, con l’Arda di qua e il Lubiana dillà.  Ovvero l’anello A8 – anello di Rusteghini della fidata guida ai sentieri di Morfasso ( Val d'Arda Trekking ), a cura di Sergio Efosi e Fausto Ferrari. Lasciata l’auto nei pressi del bar K2, dopo una piacevole chiacchierata con la gentilissima ospite, ed una buona bibita fresca (ancor migliore se gustata sotto alla caratteristica pergola carica di grappoli d’uva), inizio la salita attraverso le stradine ordinate di Rusteghini, alla ricerca di questo leggendario villaggio di cui tanto ho sentito parlare e che tanto desideravo vedere. Perché vergognosamente ammetto che le mie poche passeggiate sono sempre state rivolte verso le vette, alla ricerca di panorami e frescura. Mi accorgo ora di quanto mi sono sbagliato a sottovalutare questi altri sentieri: ogni tracciato ha il suo perché e merita una visita. Di q...

domande senza risposta

Sto passando un po' di tempo a Casali finalmente. A giugno quasi metà mese trascorso qua. È tutta un'altra cosa così, mi sembra per la prima volta di godere la piena potenzialità della casetta, anche se passo la giornata al lavoro davanti ad un pc.  Ma alzare gli occhi alla finestra e vedere la valle davanti a me, rende tutto migliore. E questa pace mi porta a fare alcune riflessioni, stimolate anche dalle chiacchiere di compagnia in piazzetta. Perché sono sempre stato ottimista sul futuro del paese. Ma quest'anno no. Quante persone sono mancate a Casali ! Dall'inizio dell'anno Lorenzo, Sergio, Antonio, Giuseppe, Giovanna, Pietro, Luigi, Aldo. Su un paese che conta(va) ufficialmente 66 residenti non è una questione indifferente. E dopo un 2020 che non è stato proprio da meno. Ciascuna di queste persone lascia un grande vuoto nella comunità. Alcune lasciano anche una casa vuota. Si sente dire che qualcuno non intende tornare durante le ferie, perché oramai non c'...

di ricordi e cipolle

Una bella cosa di Facebook sono i ricordi, che ogni tanto ci propone. Oramai praticamente si ricorda più cose lui di me, che io stesso, ma tant’è. Oggi per esempio mi ha ricordato come esattamente quattro anni fa iniziava il mio piccolissimo giardino. Una foto di inizio giornata con il baule della Jole pieno zeppo di piante fino a scoppiare, e una foto di fine giornata con il primo murettino sistemato e le pianticelle piantate davanti a casa. L’inizio di ogni cosa. So che sono monotematico ultimamente, ma così è. Forse perché questo mini giardino è la migliore delle terapie. Forse perché è la stagione in cui da il meglio di sé, tutto bello verde e turgido.  Ho iniziato a macinare un confronto: oggi contro allora. Non tanto nell’aspetto, che va da sé è assai migliorato, pure restando uguale. Ma perché nel frattempo ho capito un bel po’ di cose. Ripenso al primo anno e alle irrigazioni di soccorso per fare attecchire il tutto. Per giunta coincidente con la siccità peggiore degli ulti...

spostare sassi fa bene

È il primo maggio. Sarebbe anche festa, ma quest’anno cade di sabato, e come da manuale, il tempo è incerto. Presto pioverà. Mi son messo al pc con il pensiero che ho talmente tante cose da fare davanti a me che dovrei approfittare di ogni momento libero per portarmi avanti con il lavoro, o meglio ridurre un po’ l’arretrato.  Quindi, grande classico, ho aperto il blog ed ho iniziato a perdere tempo con l’idea di scrivere qualcosa.  Ma poi, siamo sicuri che sia davvero tempo perso? Così inganno un po’ l’attesa: più tardi accompagnerò la mamma all’hub della fiera, dove questa sera farà la sua prima dose di vaccino Covid.  Finalmente, dopo qualche titubanza (per colpa di un assurdo allarmismo mediatico che ha messo un po’ in crisi la campagna) anche lei si è decisa.  Superato qualche inghippo iniziale, la vaccinazione di massa prosegue infatti spedita, e sono già state somministrate più di venti milioni di dosi, ora al ritmo di cinquecentomila al giorno. Onestamente, ne...

da un anno all'altro

È successa una cosa inaspettata. Negli ultimi giorni più di una persona mi ha fatto notare che è da un po' di tempo che non scrivo qui. Mi è sembrata una coincidenza talmente strana, che forse merita una risposta. In effetti è dall'inizio di dicembre, sono passati più di tre mesi. In cui sono stato poco a Casali, ma è sempre più del nulla che mi si prospetta davanti ora. Di cose da annotare su un diario ce ne sono un po', per cui eccomi a porre rimedio. Devo impormi di farlo più spesso però, perché altrimenti poi mi ritrovo dei papiri come questo, che sembra non finire mai. Lettore avvisato. È sabato 13 marzo, e ho appena finito di riordinare le tante bustine di semi, dopo le prime semine della stagione, rigorosamente in luna nuova. Mi metto al PC, apro YouTube con una canzone di  Jonsi , e via. È un periodo di anniversari... È da poco passato un anno dal primo caso di Covid19 a Cremona, un anno da quando ho cambiato modo di lavorare, un anno dall'inizio del primo lockd...