È il 21 novembre. Ehm, no, scusa, il 21 maggio. Sono al pc, davanti alla stufa accesa, a riordinare le fotografie dell’inventario , aggiungendo le foto delle ultime fioriture in corso della stagione. Sono Iris. Ecco cosa mi ricorda che siamo in maggio e non in novembre. Perché fuori dalla finestra da due giorni non si vedono altro che nuvole basse, e una pioggia lenta e persistente. Neanche un tuono, un colpo di vento… niente che possa far pensare alla estate che si avvicina. Una perfetta perturbazione autunnale.
Dopo un periodo un po’ secco (in verità qui neanche troppo),
questo maggio credo verrà ricordato come tra i più piovosi di sempre. Questo
mese, ad oggi, il mio pluviometro somma 195 mm di pioggia. Qui grazie al cielo
sempre caduti lentamente, senza fare disastri.
Solo fiumi ingrossati, e il lago della diga ben pieno fino
all’orlo.
Ahimè non tutti sono stati così fortunati: da Bologna al mare, mezza regione è in questo momento allagata, dopo due alluvioni, succedutesi a distanza di 15 giorni. La seconda ancor più vasta come portata: si parla di più di 20 fiumi esondati contemporaneamente, città , paesi di pianura, campagne completamente allagati per cedimento o sormonto degli argini, collegamenti danneggiati o allagati, comprese ferrovie e autostrade. E i paesi dell’appennino isolati a causa di centinaia di frane che si son portate via strade intere. Questo a causa di una quantità colossale d’acqua piovuta in questa zona in un solo giorno, come mai prima si era verificato. Nessuno mi toglie dalla testa che se una cosa del genere fosse accaduta 20 anni fa, staremmo contando le vittime a centinaia. Invece, superando un po’ le solite frasi demagogiche e di circostanza con cui tutti si riempiono la bocca, dovremmo ammettere che la buona organizzazione dei servizi di controllo e prevenzione, della protezione civile e delle catene di comunicazione hanno consentito di evacuare in tanti e salvare vite, nonostante l’evento assolutamente inedito in queste proporzioni.
Il guaio è che tanti neanche saranno assicurati contro gli eventi calamitosi: ma perché nessuno lo fa? Vale la pena risparmiare 200€ all'anno di assicurazione per trovarsi poi senza casa e non sapere come ripartire?
La cosa più triste per me in questi giorni è realizzare come
in tv sia oramai impossibile ascoltare riflessioni razionali: è tutto solo un
minestrone di frasi fatte e di circostanza, temi triti e ritriti da vent’anni che
vengono frullati in un unico calderone, mettendo insieme argomenti differenti e
livelli differenti, che magari non riguardano nemmeno l’evento specifico, spesso
raccontati da matusalemme che nemmeno si accorgono del mondo che cambia attorno
a loro. Che disastro il giornalismo italiano!
Per fortuna i video sui social riempiono il cuore, vedendo
tutti questi ragazzi, che alla loro maniera un po’ spensierata, si danno da
fare, sentendosi per una volta utili! Perché tutti si danno da fare per rimettere in sesto e ripartire il prima possibile. Che bell'esempio! Alla faccia dei lamentoni di professione…
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