E così, ridendo e scherzando, è passato un anno dalla prima volta che ho messo piede a Casali. Ci ero stato per la prima volta il 26 settembre 2015, accompagnato dalla signora Maria dell'agenzia, per il primo sopralluogo alla casa, poco dopo aver visto l'annuncio su internet.
E seppur tra mille complicazioni ed in un periodo pieno pieno pieno di impegni, tra lavoro e volontariato FAI, in cui non ci sta davvero neanche uno spillo, ad ogni costo mi son ritagliato qualche ora per fare un salto qui con tutta la famiglia. Avevamo tutti un po' bisogno di uno stacco e una pausa. La gita dell'anniversario, potremmo battezzala. E tanto per cambiare abbiamo trovato una giornata magnifica, con un sole azzurro che più azzurro non si può.
E di nuovo abbiamo trascorso un pomeriggio in serenità, tutti insieme, curiosando l'avanzamento dei lavori, immaginando insieme come sistemare questo o quell'aspetto, e chiacchierando un po' con i vicini.
E godendo dei panorami che il viaggio regala, cercando anche di individuare i posti migliori per andare a raccogliere castagne...
E di nuovo abbiamo trascorso un pomeriggio in serenità, tutti insieme, curiosando l'avanzamento dei lavori, immaginando insieme come sistemare questo o quell'aspetto, e chiacchierando un po' con i vicini.
E godendo dei panorami che il viaggio regala, cercando anche di individuare i posti migliori per andare a raccogliere castagne...
Se è occasione per fare un po' un bilancio di quest'anno, mi sento proprio contento di quel che è successo. Son sempre felicissimo della scelta fatta.
Anche se ho frequentato poco o niente questa estate, il posto continua a piacermi molto. Anzi sto imparando ad apprezzarlo di più, cogliendo particolari e sfumature che ad un visitatore affrettato della prima ora sfuggono facilmente.
E apprezzo i casalesi, per la loro cordialità. Vivo un po' con l'ansia di combinare involontariamente qualche gaffe e compromettere i rapporti, ancora così acerbi. Mi dispiacerebbe davvero rovinare questa atmosfera di serenità. Ma penso che col tempo tutto diventerà più semplice e naturale.
E apprezzo i casalesi, per la loro cordialità. Vivo un po' con l'ansia di combinare involontariamente qualche gaffe e compromettere i rapporti, ancora così acerbi. Mi dispiacerebbe davvero rovinare questa atmosfera di serenità. Ma penso che col tempo tutto diventerà più semplice e naturale.
Della casa resto sempre innamorato. Ed i lavori proseguono. Sono soddisfatto di come Omar prosegue nella sua opera. Sta facendo le cose proprio per bene, con molta cura.
L'unico rammarico di queste settimane è quello di non poter essere quassù più spesso, a godermi i lavori in corso, e vedere la casa rinascere giorno dopo giorno. Ahimè.
Invece funziona così: ogni giovedì sveglia alle 5.30, partenza da Cremona alle 6.30, arrivo alle ore 8 (perché solitamente c'è un po' di traffico lungo la strada, anche facendo l'autostrada e poi la direttissima di fondovalle) e ripartenza per essere in ufficio operativo alle 10.
Proprio una toccata e fuga, una volta a settimana. Ma puntuale come un orologio svizzero, ogni volta posto su Facebook una foto del panorama, scattata dalla cima del tetto, dove la vista è ancor più ampia che dalle finestre giù sotto.
E se con Omar ci arrischiamo a fare un po' di conversazione del più e del meno, finiamo sempre per consolarci a vicenda raccontandoci le difficoltà di una professione che sempre di più assomiglia ad una avventura di Don Chisciotte contro i suoi mulini a vento.
Una volta sola mi fermo a fare due chiacchiere con la Monica, al bar di Pianazzo di Casali. E anche qui la conversazione finisce per ricadere di nuovo sulle difficoltà di lavoro in una realtà di montagna come quella, e di quante complicazioni ha dovuto affrontare un ragazzo che alleva animali da quelle parti. Però anche qualche nota positiva, come alcuni prati che sono stati arati proprio questo settembre intorno al paese, segno della determinazione degli abitanti a non cedere all'abbandono di una montagna così difficile.
Proprio una toccata e fuga, una volta a settimana. Ma puntuale come un orologio svizzero, ogni volta posto su Facebook una foto del panorama, scattata dalla cima del tetto, dove la vista è ancor più ampia che dalle finestre giù sotto.
E se con Omar ci arrischiamo a fare un po' di conversazione del più e del meno, finiamo sempre per consolarci a vicenda raccontandoci le difficoltà di una professione che sempre di più assomiglia ad una avventura di Don Chisciotte contro i suoi mulini a vento.
Una volta sola mi fermo a fare due chiacchiere con la Monica, al bar di Pianazzo di Casali. E anche qui la conversazione finisce per ricadere di nuovo sulle difficoltà di lavoro in una realtà di montagna come quella, e di quante complicazioni ha dovuto affrontare un ragazzo che alleva animali da quelle parti. Però anche qualche nota positiva, come alcuni prati che sono stati arati proprio questo settembre intorno al paese, segno della determinazione degli abitanti a non cedere all'abbandono di una montagna così difficile.
Se solo fossi un po' meno sotto stress, quanto potrei godermi queste salite! Invece mi accontento di condividere su WhatsApp con gli amici qualche foto dei lavori che proseguono, tutto orgoglioso e soddisfatto.
E come uno stupido me le guardo e riguardo dal pc, in ufficio, queste foto, per non farmi scappare nessun dettaglio... me le mangio con gli occhi!
Sono speranzoso guardando le previsioni meteo, che si arrischiano ad annunciare una ottobrata come quella dello scorso anno, con caldo e bel tempo fuori stagione, sicuramente di buon auspicio per le opere in corso.
Quando mi fermo un secondo a pensare a quello che sta succedendo, mi sembra di toccare il cielo con un dito: forza che i tasselli iniziano a combinarsi correttamente, la prossima primavera magari ci si entra!
E come uno stupido me le guardo e riguardo dal pc, in ufficio, queste foto, per non farmi scappare nessun dettaglio... me le mangio con gli occhi!
Sono speranzoso guardando le previsioni meteo, che si arrischiano ad annunciare una ottobrata come quella dello scorso anno, con caldo e bel tempo fuori stagione, sicuramente di buon auspicio per le opere in corso.
Quando mi fermo un secondo a pensare a quello che sta succedendo, mi sembra di toccare il cielo con un dito: forza che i tasselli iniziano a combinarsi correttamente, la prossima primavera magari ci si entra!
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