Per caso da qualche settimana ho iniziato a seguire un gruppo su Facebook che parla di alberi monumentali in Italia.
E vedere tutte quelle immagini di esemplari meravigliosi mi ha un po' solleticato la mente.
In questi mesi anche lei è in fase di riposo invernale, sotto ad una copertina di neve, come le montagne della Valdarda.
Allora in attesa della primavera sono andato in libreria a fare spese.
Mi sono aggiudicato una tripletta, che mi riprometto di iniziare a leggere quanto prima:
+ Ogni albero è un poeta, di Tiziano Fratus
+ La timidezza delle chiome, di Pietro Maroè
+ Verde brillante, di Stefano Mancuso
Son certo che ne nasceranno begli spunti da scrivere qui.
Perché tra le cose che ho scoperto in questi giorni, c'è anche il fatto che il comune di Morfasso ha la maggiore densità di alberi monumentali censiti nella provincia di Piacenza (9 su 52).
Mi vien quindi da pensare che non c'è posto migliore per esercitarmi sull'argomento
Mi vien quindi da pensare che non c'è posto migliore per esercitarmi sull'argomento
A Casali in verità non ci sono alberi classificati monumentali, ma alcuni mi sono balzati all'occhio lo stesso: sono in bella mostra, accanto alle strade, alla portata anche dei pigroni come me.
La prima che mi viene in mente è una bella
quercia che si incontra sulla destra, dopo avere imboccato la strada che scende in paese partendo da Pianazzo. Mi ha colpito fin dalle prime volte, per la bellezza della chioma, tutta completa, bella alta e con il suo groviglio di palchi che si protendono a coprire anche tutta la strada. È proprio un bell'albero!
Proseguendo la discesa, sempre sulla destra, la scorsa estate ho notato un castagno sfortunato. È accanto alla strada, ma poverino, è cresciuto a mezza costa, in basso ad una scarpata molto ripida, per cui ad un passante distratto sembra un albero come tanti. Ma perché vede solo la cima!Se ci si avvicina al ciglio della strada, e si guarda verso le radici, ci si accorge che il tronco alla base non è così ordinario... Anche se forse la pianta soffre un po' l'età: si vede un grande ramo spezzato quasi alla base, rimasto ancora li a terra.
E poi come non nominare i due bei
castagni di Ca' del Rajo, cresciuti in un prato accanto alla strada: sotto alle loro chiome nella bella stagione giocano e si divertono i bambini del paese. Quei due alberi sembrano davvero essere li da sempre. Accanto ad uno è nato un figliolo, quasi attaccato al tronco, ma già anche lui oramai di bella presenza.
C'è poi un albero che non sono ancora riuscito a classificare, perché non ne ho ancora visto i semi, e la foglia non mi aiuta troppo. Si trova più o meno davanti alle case di Poggiolo. Non è che sia particolarmente grande in verità. Però ha diversi fusti che si aprono alla base, come in un intreccio, e la sua chioma è ordinata e molto frondosa: cattura proprio l'attenzione del passante. Almeno la mia.
Tornando invece agli alberi inseriti ufficialmente nel censimento, nei dintorni scopro di una bella roverella ai Rabbini di Morfasso, non lontano dalla chiesa: mi mangio le mani se penso a quante volte ci son passato a pochi metri senza sapere della sua presenza. Rimedierò.
Oppure ora so che a Vezzolacca si trova un castagno spettacolare, che bisogna proprio andare a trovare.
Ecco insomma, ho trovato cosa fare nei prossimi mesi, quando si sarà sciolta la neve, se avrò la grazia di un po' di tempo libero :-)