Passa ai contenuti principali

giardino di settembre

Stamattina, aspettando la pioggia, ho riordinato un po’ “l’orto fasullo” e piantato un po’ di insalatina nuova. Mi è venuto in mente che potrebbe essere una buona idea fare ogni tanto un giro completo con le fotografie di tutto il giardino, da caricare qui: una sorta di testimoniale di stato, a futura memoria.

Certo, un qualsiasi giorno di settembre, uggioso, dopo un agosto un po’ secco e caldo, non è forse il momento migliore per fotografare un giardino. È proprio così. Ci sono poche fioriture, e quelle che ci sono, per lo più sono piante giovani e sbarbatelle. 

Incomincio dal “frutteto", con la bordura lunga, completata quest’anno, ma ancora da riempire: tutto sommato la pioggia della primavera ha aiutato bene, son soddisfatto. La Stipa gigantea domina la scena, da qualche mese oramai. Peccato solo per gli alberelli rovinati dalla neve, che stentano a riprendersi. Vedremo per l’anno venturo. Sono finalmente riuscito ad avere delle piante di ricino come si deve! Da semi regalatimi da Marius. Per i girasoli nani qualcosa invece non deve aver funzionato, perché quest'anno son cresciuti più alti di me.





Mi piace molto anche il piano più alto, con le zone di prato non falciato, piene di tutte le erbe spontanee possibili. Un piccolo serbatoio di biodiversità che aiuta l’equilibrio ecologico locale. Sono ad altezze diverse, perché sfalciate in periodi diversi dell’anno Un pezzettino è proprio naturale, mai tagliato.

La zona sotto al noce resiste in ordine, nonostante i lavori di consolidamento realizzati al muro di sopra. E la futura siepe di rose ‘ballerina’ deve ancora crescere, ma si conferma una scelta azzeccatissima, considerando che le piantine, qui da pochi mesi, hanno fiorito tutta estate!

E poi si, c’è “l’orto fasullo”, di cui mi son reso conto di non aver ancora scritto una riga qui. Lo chiamo fasullo, perché è risaputo che l’unico, vero, inimitabile, originale orto sarà quello che nascerà (perché prima o poi lo finirò! credetemi) dentro la cascina demolita. Ma quello ha bisogno ancora di tanto tanto lavoro. Metabolizzato questo fatto, verso fine maggio ho avuto l’idea di fare un orticello provvisorio nella zona bassa, di fianco al fienile sistemato, più vicino a casa. Mai idea fu più indovinata! Ho realizzato due aiuole con dei vecchi travetti di legno per ricreare dei semi-cassoni in piano lungo il declivio, attrezzate con ala gocciolante, alimentata da un piccolo serbatoio che raccoglie acqua piovana. Sistema efficientissimo, che ha funzionato tutta estate. Sembra molto piccolo, quasi ridicolo, ma piantando gli ortaggi un po’  fitti, sono riuscito a produrre verdura sufficiente per me, e qualche ospite saltuario, per tutta estate. E ce ne è ancora in abbondanza, come dimostra il cesto del raccolto di stamane. Esperimento riuscito!


Dell’orto vero per ora c’è solo l’ingresso, dove le aiuole questa estate si sono ben riempite. Sono ammirato dalla crescita dell’astro settembrino ricadente (Aster ericoides del vivaio Plantula). Questa primavera ho cavato una piantina, che stentava da anni davanti alla porta di casa. L’ho divisa e piantata qui. In pochi mesi è esplosa, coprendo tutto lo spazio del suo piano. Non vedo l’ora di vederla fiorita!

E infine il piccolo giardino vero e proprio, accanto a casa, dove le bordure stanno iniziando oramai a maturare e consolidarsi nel loro aspetto e nelle proporzioni. Sembra già molto autunnale anche qui, con un anemone giapponese che quest’anno ha dato il meglio di sé. Ma quasi tutte le piante quest’anno sembrano più contente del solito. Mi sono oramai affezionato a questo quadratino di terra piana, circondato dalla siepe malconcia, più alto dei tetti del paese, che guarda i monti della valle. Mi sembra un piccolo angolo unico nel suo genere. Sono anche contento di vedere il ciliegio con ancora molte foglie verdi: purtroppo ha il Corineo, e gli anni scorsi in questa stagione aveva già perso tutte le foglie. Gli innumerevoli trattamenti di Poltiglia bordolese stanno probabilmente facendo qualcosa, anche se non guarirà mai.










- - -

Riprendo a scrivere alla sera, dopo una giornata che, come da previsioni, è stata la più autunnale possibile, con vento e pioggia, senza temporali. E forse per questo è scattata una molla, come un cambio di modalità: penso di essere entrato in modalità autunno. La cosa comporta, come primo effetto, fare una lista della spesa dei nuovi bulbi da ordinare al più presto, per poterli piantare a novembre. 

Molti non capiscono, ma ogni pianta che arriva nel mio giardino, è frutto di riflessioni lunghe settimane. Idee che cambiano e tornano sui loro passi, continuamente...  sarà così anche per queste nuove scelte. Di certo so come riempire le sere delle prossime settimane.


Commenti

Post popolari in questo blog

anche il cielo piange

È martedì otto ottobre.  Piove forte sopra ai Casali.  Anche il cielo piange. Piange Lorenzo,  che a ventitré anni lascia questi monti. A cosa servono questi alberi verdi, a cosa serve il canto di un uccello, a cosa serve il sorgere del sole, a cosa serve una notte stellata? Che scopo ha tutto ciò? No, non esiste uno scopo. Per questo la vita è così.  OSHO , I misteri della vita

tra il Pellizzone ed il monte Lama

Mi piace l'idea di lasciare traccia qui di due passeggiate che, partendo da due punti contrapposti, mi hanno consentito di esplorare tutta una parte del crinale della alta valle, paesaggio che oramai mi è così familiare visto dalla casa di Casali. Sono così finalmente riuscito a raggiungere e conoscere un po’ meglio le cime del Groppo di Gora, del Castellaccio, del Cravola e del monte Lama. Partendo dal passo del Pellizzone, imboccando la strada di destra, accanto al monumento ai caduti, ci si inoltra verso nord lungo un percorso che parte bello largo e comodo, e poi mano a mano stringe fino a diventare un sentiero in mezzo al bosco. Ma sempre perfettamente in cima al crinale che separa la Valdarda dalla Valceno. Per cui, anche in mezzo al bosco, si ha sempre un pendio che scende a destra, e l’altro che scende a sinistra. Il percorso completo è molto lungo, (tipo 15 chilometri), ma ci si può accontentare di molto meno. Io ad esempio mi son fermato sulla cima del Groppo d

Il bar Casali

Devo confessare una cosa: non riesco ancora ad abituarmi a Casali. Anche se da qualche settimana ho iniziato a dormire qui a casa, niente è ancora entrato nella routine. Non riesco ancora ad essere indifferente al carillon del campanile come sveglia al mattino: è così piacevole :-) Come non riesco ad abituarmi al panorama verso la valle, diverso in ogni momento. Insomma, sono felice perché c'è ancora tanto entusiasmo per le piccole cose quotidiane, e spero che possa durare ancora a lungo. E poi si sta così bene qui a Casali, con questo bel venticello fresco! Tolta qualche chiacchiera, i momenti più spensierati però li trascorro al bar della Monica, a Pianazzo di Casali, lungo la provinciale che da Bore arriva al Passo del Pellizzone per poi ridiscendere fino a Bardi. È proprio un punto di riferimento per la zona, anche se io lo frequento solo per mangiare qualcosa a pranzo. Se appena posso salgo volentieri a piedi dal paese. Quindici minuti di salit

buon lavoro a me

Con l’inizio dell’anno nuovo faccio un po’ il punto della situazione sui miei lavoretti ai Casali.  Si avviano finalmente verso la conclusione i lavori di messa in sicurezza dei due fienili: il fienile della Rina ha un tetto sulla testa, e il fienile della Marcella è parzialmente demolito, e quasi libero dai sassi. Non significa che i lavori siano finiti (più che altro al momento è finito il portafoglio), ma almeno non dovrebbe più cadere niente in testa a qualcuno. Proseguono poi i lavoretti “della domenica”, per dare un senso agli spazi di quello che io chiamo frutteto, per distinguerlo dal giardino accanto a casa, ma solo per convenzione e per l’abitudine di dare un nome ad ogni cosa. In realtà non sa ancora bene neanche lui cosa essere: un prato a balze, un giardino, o chissà cosa…  Obiettivo è anche arrivare alla meta tanto agognata: poter chiamare l’ex fienile della Marcella “orto”, senza le tante virgolette che per ora ancora accompagnano la parola. Essendo davvero tantissime le

otto settembre

Oggi è l’otto settembre. Domenica. Piove a catinelle. Una sagra degna di questo anno 2024 così piovoso. L’otto settembre si ricorda la dedicazione della chiesa dei Casali a Maria nascente, o Maria bambina, o alla natività di Maria, che dir si voglia. È una ricorrenza davvero molto sentita dai casalesi. Prima la cerimonia solenne in chiesa, con organo e coro, poi la parte mondana, con un pranzo sul prato della festa, organizzato dagli infaticabili ragazzi della Proloco. C’è una differenza con le feste di agosto: questa occasione è riservata agli abitanti del paese e ai familiari stretti. Che si trovano sotto il tendone bianco, in barba al meteo avverso, per un semplice e sano desiderio di trascorrere qualche ora in compagnia di tutti. Perché tutti ci tengono ad essere presenti. Niente baldoria: solo serenità, tante chiacchiere e buon cibo. Una occasione davvero preziosa, a cui ho partecipato quest’anno per la seconda volta, sentendo di avere fatto un piccolo passo in più nel diventare p

In ordine sparso

  Ultimamente pare che il mio interesse per questo blog sia inversamente proporzionale al tempo che trascorro ai Casali. Passo oramai metà della mia vita quassù… e quando mi vien voglia di scrivere due righe qui? Gli unici giorni in cui sono a Cremona, ahimè sceso per fatti tristi… Mentre mi sciolgo nel felice mix di aria sahariana e sciusso estivo (visto che sto imparando termini tecnici piacentini?!), ne approfitto per riordinare alcune foto dell’ inventario del giardino : superate le 150 immagini, inizia anche lui a scompaginarsi come il più bieco file di world. Ne approfitto anche per lasciare qui un riassunto degli eventi principali capitati tra maggio e agosto, degni della prima pagina del Corriere di Casali, se mai verrà edito. + Ci son stati due battesimi per tre bambini. Uno è stato una festa della comunità. In pratica un evento storico: non accadeva da decenni, anche se il conteggio esatto rimane controverso e dibattuto. + Le sere estive anche quest’anno sono riempite d

stiamo dimenticando tutto?

Mi piacerebbe tanto pensare che questo sia l'ultimo post offtopic del blog.  Speriamo sia davvero così. Ma ancora una volta sento il bisogno di raccogliere in un luogo alcuni pensieri che ogni tanto frullano nella testa. Proprio perché l'impressione del momento è che ci stiamo dimenticando tutto. Forse fa parte della natura delle cose cancellare i brutti ricordi, ma quel che è successo qui è troppo grande per poter essere scordato. Speriamo che non arrivi la seconda ondata dell'epidemia di cui tanti parlano e che già si vede altrove nel mondo: negli Stati Uniti dopo un allentamento prematuro delle restrizioni stanno di nuovo chiudendo tutto, mentre in Brasile che non ha adottato misure di contenimento l'epidemia è ora completamente fuori controllo. Tra queste righe ho scritto peste e corna sui governanti . Una cosa però bisogna riconoscerla. Al di la di tutti i limiti delle persone, e avendo ora alle spalle il disastro iniziale, le misure prese hanno funzionato.  La cla

un attimo

Chissà come, ogni volta che arriva uno dei vari anniversari legati ai Casali, sento sempre il bisogno di pensare a bilanci. Il 26 settembre 2015 mettevo per la prima volta piede qui. Chi avrebbe mai pensato a come sarebbe andata a finire?  O forse dovrei dire “come sarebbe iniziata”, dato che una fine per ora non c’è ancora. Resta il fatto che, come scriveva Giulia Maria Crespi, quel giorno di otto anni fa il filo della mia vita ha fatto un nodo. E rimane una delle cose migliori che mi siano capitate. Da allora non è cambiato niente, ed è cambiato tutto. Tra le varie, eravamo ancora in quattro. Fino al 27 settembre di tre anni fa. Ed è strano che due anniversari così significativi della vita recente, nel bello e nel brutto, se ne stiano a braccetto sull’agenda. Dopo tanti mesi passati sereni quassù, arrivano immancabili i giorni tristi. E nella testa di questi giorni frullano due parole: cosa rimane? La strada della solitudine l’ho imboccata convintamente. Tra i pro e contro di ogni co

Rocca dei Casali con ometti

Da qualche settimana, dopo che l'amico muratore mi ha segnalato i canali social di un ragazzo in valle abilissimo dell'equilibrismo dei sassi (nickname Karol, IG e TT @lovebalancing ), mi è venuto un po' il pallino degli ometti in sasso. Dato che la materia prima non mi manca, aggiungere qualche ometto attorno a casa, proprio segnando i punti di passaggio come si fa seriamente in montagna, mi è sembrato il modo migliore per coronare questi anni di lavoro matto e disperatissimo.  È domenica mattina, e la terra è troppo bagnata per poter fare qualsiasi cosa.  Mi rassegno all'appropriata variazione sul tema della legge di Murphy: quando tu hai tempo per fare qualche lavoretto, è il lavoretto che non ha tempo per te... Mi è venuto in mente che sulla rocca solitamente ce ne sono molti, di ometti, e molto belli, usati per indicare le vie di arrampicata sulla falesia. Idea:  vado a fare un giro, per osservarli da vicino, e cercare di carpirne qualche trucco, in aggiunta ai tut

Inventario delle varietà presenti in giardino

Al 1 novembre 2024 sono in totale 293  diverse varietà. D i cui: hemerocallis  17  iris 23 , narcisi 29 , tulipani 7, altre bulbose 17, alberi da frutto  16,   nuovi arbusti 2, achillee 4, anemoni 4, aquilegie 6, officinali 9, settembrini 4, campanule 3 crisantemi 5, echinacee 2, epimedium 3 , euchere 5, graminacee 8, ellebori 4, hosta 5, malvoni 4, ortensie 5, paeonie 3, persicarie 2, rose 16, salvie 17 , sedum 25 , altre erbacee perenni o annuali 48. Il dettaglio delle rose, si trova qui . - - - Hemerocallis 1. E. SchnicKel Fritz, da giardino Boscone da H.centroitalia , giardino davanti alla porta, 2018 2. E. Mildred mitchell (oppure over the top), da giardino Boscone da H.centroitalia, giardino, 2018, verificare bruttina 3. E. Stella de oro, da Boscone, da zia Medea, muretto strada e aiuola frutteto, 2019, 2021, 2022 4. E. Joan senior, importata da Boston, regalo della Elena Villa, giardino, 2019 5. Altra arancio scarpata insiene a stella de oro, forse blumen, cercare, muretto strad