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Rocca dei Casali con ometti

Da qualche settimana, dopo che l'amico muratore mi ha segnalato i canali social di un ragazzo in valle abilissimo dell'equilibrismo dei sassi (nickname Karol, IG e TT @lovebalancing), mi è venuto un po' il pallino degli ometti in sasso. Dato che la materia prima non mi manca, aggiungere qualche ometto attorno a casa, proprio segnando i punti di passaggio come si fa seriamente in montagna, mi è sembrato il modo migliore per coronare questi anni di lavoro matto e disperatissimo. 

È domenica mattina, e la terra è troppo bagnata per poter fare qualsiasi cosa. 

Mi rassegno all'appropriata variazione sul tema della legge di Murphy: quando tu hai tempo per fare qualche lavoretto, è il lavoretto che non ha tempo per te...

Mi è venuto in mente che sulla rocca solitamente ce ne sono molti, di ometti, e molto belli, usati per indicare le vie di arrampicata sulla falesia. Idea:  vado a fare un giro, per osservarli da vicino, e cercare di carpirne qualche trucco, in aggiunta ai tutorial che trovo online.

Mi accorgo che non sono mai salito sulla rocca d'inverno.

Approfittando della mancanza di foglie e dell'erba schiacciata dalla poca neve caduta, ho inizio a esplorare con attenzione la cima, girando un po' fuori dal sentiero: stavolta voglio davvero trovare queste rovine della rocca dei Casali. Otto anni qui, e ancora non avevo capito nulla.

Inizio a girovagare, finché mi imbatto sul lato verso valle , dal lato del paese, in un muretto, è chiaramente un muretto. O quel che rimane. E non intendo solo una rovina, che va da sé, intendo una rovina della rovina, con sassi caduti e sparsi tutti attorno, qualche albero che vi cresce in mezzo. 

Ho la mia risposta sul perché non l’avevo mai notato prima.

Ho pianto.

Torno sui miei passi, arrivo in cima, e mi sorge un dubbio: che quei sassi, accanto al sentiero, che sembrano lì per caso, siano l'altro lato dell'anello in rovina? Sassi anonimi , che chiunque per qualunque motivo potrebbe raccogliere e spostare, ignaro del significato storico di cui sono portatori!

Naturalmente nessun cartello illustrativo, codice QR, o qualsiasi altro sistema che spieghi nulla, sia al viandante più distratto che a chi potrebbe essere più attento. Ok, ce ne è uno, alcune centinaia di metri più giù, vicino alla rupe dei tre gradini, che spiega la rupe, e racconta qualcosa anche del castelliere in vetta. Certamente meglio di niente (considerando che pochi anni fa non c'era nemmeno quello), ma capperi.... 


Comunque l'episodio non rovina una bella passeggiata, che prosegue scendendo verso Case Nuove lungo la ripidissima strada antica, che in alcuni (pochi) punti conserva ancora un bellissimo selciato, per poi risalire lungo la strada asfaltata verso casa.

 Rifletto anche sul fatto che a Case Nuove, al centro della rotonda "Tonino Molinari" (che si può percorrere anche contromano, come ben precisato in una targa) si trova l'unica area attrezzata per escursionisti, con tavolino, panche e fontanella per l'acqua, nel raggio di non so quanti km. 

- - -

Ecco, poi ritornato a casa, la situazione dell'umore già migliora: sistemo meglio gli ometti, applicando qualche idea vista. E ricomincio a mettere in fila i pensieri sulle nuove piante di quest'anno da aggiungere in giardino, agli ultimi ordini per corrispondenza da perfezionare.

Proprio vero che "il giardinaggio costa meno dell'analista" , ma funziona comunque bene!

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